Ricetta Oatmeal stout!

Ecco qui la ricetta per una bella stout all'avena. Ho molto apprezzato la ricettadi questa birra che a detta mia è venuta molto bene! A presto con qualche foto.

 Ricetta (litri 24,5)

 

efficienza  67%,
bollitura 60 min.
OG 1,054;
FG 1,017
IBU: 35;
EBC: 80;

Malti:


  4500 gr German 2-row Pils,               1,037;     68%
  1500 gr Oats, Flaked,                         1,035;      23%
  400 gr Roasted Barely,                        1,025;      6%
  150 gr caraAmber (biscuit),                 1,033;       2%
  75 gr Brown Malt (in casa, vedi sotto)  1,030;       1%

 

Luppoli e altro:


  25 gr Cascade,                   8,7 %a.a., 60 min;
  40 gr Goldings, East Kent,   4,1 %a.a., 30 min;

 

Lievito e fermentazione:


Safale 04 una busta. Fermentazione a 18 gradi per 1 settimana, travaso e poi 1 settimana. Fine fermentazione e imbottigliamento.

Mash design:

 



Protein rest 54 gradi per 15 minuti
Single step a 68 gradi per 60 min fino a fine conversione
mash out a 78 gradi per 10 minuti


La birra

 

Il colore molto scuro e la schiuma vellutata, compatta e persistente color nocciola saltano subito all'occhio. L'odore di questa birra ricorda molto l'avena e il pane, mentre al gusto predomina il sapore leggermente dolciastro dell'orzo biscottato, del cereale, per finire con un retrogusto tostato e un po amaro che ricora il caffe'.

Note


Per produrre il brown malt in casa mi sono basato su queste linee giuda. La fase di filtrazione, nonostante tutta quell'avena, è antata piu' che bene. Qui sotto un paio di immagni degli ingredienti e del mosto dopo la filtrazione.

 

 

Esperimento: Brown malt dal caraamber!

Se necessitate di piccole quantita' di malti speciali e non avete intenzione di comprarne 1kg intero, sappiate che, con qualche piccola accortezza, è possibile produrli in casa.
Quello di cui avevo bisogno io era un malto simile al brown malt ma leggermente piu' tostato con le caratteristiche del chocolate. Per produrlo mi sono basato sulle linee guida prodotte da maxbeer su come produrre i malti speciali da quello base:

http://www.maxbeer.org/ita/malti-forno.htm

Sono partito quindi da 150 grammi di caraamber (che dicono sia simile al biscuit) e l'ho messo in forno a 180-200 gradi per 25 minuti circa. Quello che ho ottenuto è stato il malto di figura (a destra).


Come sapore era abbastanza amarognolo-tostato con qualche nota biscottata. L 'ho utilizzato per fare una cotta di Oatmeal Stout che è venuta moolto buona! E' stato un esperimento un po' azzardato ma se c'e' qualcosa che mi attrae nel mondo dell' homebrewing è proprio quello di sperimentare! Sbagliandosi, correggendosi e ma andando sempre avanti!

Mia weizen Vs weizen commerciali!


Ed ecco qui un esperimento messo in atto piu per curiosita' che altro! Ero interessato a confrontare la mia weiss con delle weiss presenti al supermercato (e quindi alla portata di tutti) e una weizen artigianale portatami da un amico, direttamente dal birrificio San Gabriel in provincia di Treviso! (quella di sinistra).
Le birre confrontate sono state quindi 4:
  1. mia weizen
  2. weizen HB
  3. weizen Paulaner 5.5 % vol.
  4. weizen San Gabriel
  5.  

Colore 

 

Le birre tutto sommato si assomigliavano molto per colore e torbidezza tranne per la San Gabriel che si presentava un po' piu scura delle altre.

Odore

 

Le 4 birre presentavano degli odori assolutamente particolari l'una dall'atra! Mentre la mia aveva un forte sentore di lievito, pane fresco e banana, le altre presentavano odori molto piu' accentuati degli stessi. Inolte la HB presentava un odore un po' piu' persistente di agrumi.

Schiuma 

 

L' inconfondibile schiuma corposa tipica di questo stile era presente un po' in tutte le birre. Forse leggermente piu' corposa nella San Gabriel.

Gusto

 

Al gusto, la cosa che mi ha stupito, è stata la diversita' delle 4 birre! Solo la mia presentava una leggera punta di acido citrico alla fine ed era leggermente meno luppolata della altre 3. Mentre quella che piu' mi ha deluso è stata la san gabriel! Sal sapore un po' piatto che ricordava poco quello di una weiss.

Conclusione 

 

La classifica, puramente personale, e forse un po' di parte (hehe) per me è stata questa:
  1. weiss HB
  2. mia weiss
  3. weiss paulaner
  4. san gabriel
Questo a dimostrare il fatto che con un po' di esperienza e un po' di impegno si riesce a ottenere una birra leggermente migliore di quelle da supermercato...a casa propria!!

    Autocostruzione filtro Bazooka

    Dal filtro zapap sono passato recentemente all' utilizzo del filtro bazooka nel mio lauter tun. Prendendo spunto da altre costruzioni, ho cercato di semplificarmi il piu’ possibile per evitare di saldare o di utilizzare materiali relativamente tossici, percio’ sono andato a comprare i seguenti componenti (reperibili in un qualsiasi negozio di idraulica):

    •  tee in ottone cromato FFF da ½ pollice;
    •  2 nipples in acciaio inox con un lato filettato da ½ pollice e l’altro per l’ inserimento del flessibile;
    •  tubo flessibile in acciaio inox da 1 metro da ½ pollice;
    •  2 fascette per stringere il flessibile in acciaio inox; 

       
      Il materiale lo potete anche trovare su ebay, La fertecnica.

      E' stato molto facile da montare e la qualita' dei materiali ne permette pure l'utilizzo in bollitura.  Il suo utilizzo ideale sarebbe in una pentola di acciaio inox forata con un rubinetto ma non avendola a disposizione (non ancora) ho riutilizzato uno dei secchi del zapap (quello isolato e non forato) per inserircelo al suo interno fissato al rubinetto grazie alla filettatura da 1/2 pollice. In alternativa si puo' utilizzare la famosa ghiacciaia da campeggio, ma per risparmiare ho utilizzato quello che avevo in casa.

      Questa è la fase di assemblaggio:


       E infine l'inserimento nel secchio isolato:



      A differenza del zapap il bazooka puo' essere utilizzato per fare il batch sparge, tecnica in cui non conta la disposizione geometrica del tubo, infatti in molti utilizzano un semplice tubo posto al centro del tino. Buoni consigli per un utilizzo corretto del bazooka sono:
      • evitare, una volta tirato via il tubo di gomma interno, di stirare le maglie. In questo modo rimpicciolirete i buchi rendendo piu' difficile il filtraggio;
      • per una miglior resa del flusso evitare che il tubo tocchi le pareti; 
      Personalmente sono rimasto moolto entusiasta di questo filtro! Rispetto al zapap mi ha dato molti meno problemi e ora la fase di filtratura risulta molto piu' scorrevole (1 ora circa).

      Ricetta english strong bitter

      Una volta tornato da londra ed aver provato un sacco di ale, non potevo non cercare di riprodurne una!

      foto english strong bitter

      Ricetta litri finali 22,0 

       

      efficienza  67%,
      bollitura 60 min.
      OG 1,050;
      IBU: 33,7;
      EBC: 21;

      Malti:

       

        6000 gr  pilsner,        1,032;
        350   gr Crystal 75L, 1,016;


      Luppoli e altro:

       

        15 gr Cascade, 8,7 %a.a., 60 min;
        20 gr Cascade, 8,7 %a.a., 30 min;
        30 gr Cascade, 8,7 %a.a., 10 min;
        50 gr Cascade, 8,7 %a.a., dry hop;


      Lieviti e fermentazione:

       

        SafAle English Ale 04, fermentato per una settimana a 20 gradi circa, travaso, dryhop e dopo una settimana circa, imbottigliamento.

       

      Mash design: 

       


      mash in a 56 gradi per 10 minuti
      beta/alfa amilasi step per 60 minuti fino a fine conversione

       Note:

      Da questa ricetta è nata una birra leggermente ambrata e molto profumata con il caratteristico aroma agrumato del cascade, in bocca risulta non troppo gasata leggermente caramellata con un retrogrusto da malto e amarognolo. Da bere attorno ai 10 gradi per permettere agli aromi di venir fuori il piu' possibile.

      Visita alla fabbrica della kernel


      In giro per i negozi di londra capitava spesso di
       imbattersi in qualche bottiglia di una strana birra artigianale, con un etichetta molto rustica, prodotta a londra: la kernel! Incuriosito dalla volgia di sapere di piu', sono andato a vedere in internet, e ho scoperto che il loro birrificio non era troppo distante e apriva al pubblico il sabato!







      Trovarlo non è stato semplice! Il birrificio si trova in una zona di magazzini (come si vede dalla figura) costruiti sotto grandi archi di pietra in cui sopra passa la ferrovia. La zona non è di certo la londra turistica che tutti si aspettano ma a me è piaciuta proprio per questo. Tra i vari magazzini non c'era solo la loro birra ma anche altri prodotti come carne, formaggi, frutta, verdura, un panificio e persino un rivenditore di miele.




      Le birre che proponevano alla spina (o in bottiglia) erano veramente tante! E tutte in stile inglese! Quella da me provata è stata una pale ale aromatizzata con il luppolo cascade! Eccezzionale è dir poco! Equilibrata, corposa e dissetante! Il tipo dietro al bancone (quello all'estrema destra) è stato gentilissimo e ci ha fatto fare un tour per tutto il birrificio mostrandoci tutti gli step, gli ingredienti e gli strumenti che utilizzavano per produrre la loro birra..dal grano in chicchi, dal luppolo in fiore, fino al bicchiere! il tutto mentre sorseggiavamo le nostre ale...che dire...paradisiaco!


      Ci ha poi raccontato che il birrificio è cresciuto molto negli ultimi 3 anni con una domanda sempre piu pressante che li ha portati a trasferirsi in un magazzino piu' grande e quindi a espandersi. Ci ha poi raccontato che una cotta puo' essere gestita da una persona sola! (meglio 2) e ci ha mostrato tutti i sacchi di luppoli e malti freschi da loro utilizzati. Tra l'altro utilizzano come lieviti un mix di lieviti secchi della fermentis (Us 04, Us 05, safLager,..) disponibili a qualsiasi homebrewer.


      E' stata una bella esperienza che mi ha dato l'impressione che la londra moderna non vive solo dei grandi marchi di birre che monopolizzano il mercato ma vive anche di queste piccole realta' che fanno apprezzare ancora di piu' il sapore della birra artigianale.


      http://www.thekernelbrewery.com/ 

      In aggiunta


      Se poi volete organizzare assieme di andare a visitare qualcos'altro attorno alla kernel brewery consiglio di seguire la linea ferroviaria fino alla Ropewalk! zona molto rustica dove si puo' mangiare un boccone di cibo esotico o passare per il bersmondey market per visitare il mercato o per trovare qualche bell' articolo di antiquariato!

      1) Kernel Brewery 2) Ropewalk 3) Bersmondey market


      In giro per i pub di londra..e non solo!

      Ed eccomi nella patria delle Ale! Nella settimana in cui si pubblicizzano le birre prodotte da microbirrifici artigianali in tutta inghilterra e imbottigliate sotto forma di barili (detti appunto cask).


      foto alcune birre bevute
      A ogni angolo di londra, si nasconde un pub che serve in questo periodo Real Ale!! Non ricordo tutte le birre assaggiate ne' tutti i luoghi! Forse per colpa delle birre stesse! ma se vi capita di fare un salto dalle parti di clissold park (dove alloggiavo) non potete non passare per il Jolly Butchers: Ale and Cider House (A10 / Garnham Street, London, England, Regno Unito) Molto forniti di birre da ogni dove! americane, tedesche e inglesi!..per tutti i gusti!Io ho bevuto li una IPA moolto aromatica e una oatmeal stout!

      Cloudy scrumpy cider

      Una cosa molto particolare che mi è capitato di bere in un altro pub è stato un tipo di sidro opaco (cloudy scrumpy) chiamato Old Rosie della Westons! Piu' aromatico e alcoolico del sidro normale, abbastanza acidulo con retrogusto che ricoda il prosecco spento e la mela verde. Da provare per curiosita'. A me personalmente non e' piaciuto piu' di tanto.




      Tante poi sono state le birre bevute e comprate dai supermercati! Tra loro mi hanno particolarmente stupito 2 :

       Old Style Porter della St.Peters!

       

      Birra vincitrice di un premio mi aveva incuriosito piu' per la forma che per la birra stessa: una vecchia bottiglia che in anchita' conteneva probabilmente sciroppo per la tosse.
      La birra è di color scuro sul bruno e in bocca risultava mediamente dolce con un gusto luppolato con leggeri sentori di cacao e caffe'.





       

       

      Viaggio a Brigthon: il brewpub della north laine

       

      Durante la visita alla citta' di Brighton ci è capitato, proprio per caso, di incappare in questo stupendo microbirrificio artigianale costruito all'intero di un pub stesso di nome: North Laine. Serviva delle birre abbastanza particolari ma sopratutto ne produceva di proprie! La loro (quella sull'estrema destra, in basso) era abbastanza torbida e non particolarmente aromatica e con un sapore molto particolare (a detta mia da straccio bagnato). La seconda in figura era un ale con un retrogusto un po' piu' da caramello mentre la prima e la terza erano delle ale che come etichetta avevanodelle ragazze pin up e percio' chiamate: pin-up beers (http://www.pinupbeers.com/).  La prima una pale ale abbastanza aromatizzata e la terza una milk stout leggermente dolciastra con un retrogusto da cioccolato! Il posto è stato comunque molto accogliente e ne è valsa la pena fermarsi per riposare un po' e per bere qualcosa di particolare.

      da sinistra: Natural Blonde, Ale caramellata, Milk Stout e North Laine Pale Ale




      Per farvi un idea di dove si trova questo microbirrificio vi allego pure la mappa.




      Viaggio birraio a londra: Cask Ale Week End!!

      Mentre ho messo la mia lager a fermentare, ho deciso di concedermi una bella pausa dallo studio..e cosa c'e' di piu' rilassante se non un bel viaggio a Londra?? soprattutto durante il periodo della festa delle Real ale?? Ma prima...

      Cosa sone le Cask Ale??

       


      Le cask ale, dette anche 'Real Ale', sono birre ricavate da ingredienti tradizionali e maturate in barili da cui sono poi servite. Questo significa che sono birre fresche e non filtrate e quindi con un sapore unico! La seconda fermentazione ha luogo nel barile stesso, con l'aggiunta di zucchero, e viene servita senza l'utilizzo di anidride carbonica o trattamento chimico di qualsiasi sorte. A volte si aggiungono nel barile dei chiarificanti e a volte luppoli in dry hop per aromatizzarla ulteriormente. Una volta maturata e inviata al pub il barile, viene raffreddato, per permettere il sedimento dei lieviti, e viene spillato con un sistema di pompa a mano (tipico londinese) che mantiene la birra con una gasatura uniforme.

      La birra quindi maturata in questi barili e spillata nel pub acquista un suo stato naturale: viva, con un aroma e un carattere pieno tipico di una Real Ale!
       

      Il CAMRA

       

      Il Campaign for Real Ale (conosciuto anche come CAMRA) è una associazione indipendente di volontariato del Regno Unito, che ha lo scopo principale di promuovere la birra tradizionale (cask ale) e i pub britannici tradizionali . L'organizzazione ha sede a St Albans in Inghilterra. Attualmente è la più grande organizzazione di consumatori che si occupa di un singolo prodotto del Regno Unito, ed è un membro fondatore della European Beer Consumers' Union (detta anche EBCU). 


      Gli scopi delle campagne dimostrative del CAMRA includono la promozione di piccoli produttori di birra e pub, la riforma le leggi di concessione delle licenze, la riduzione delle tasse sulla birra e fermare la fusione tra le fabbriche produttrici di birra britanniche locali. Inoltre promuove le varietà meno comuni di birra e di altre bevande fermentate tradizionali, come la Stout, la Porter, la Mild ale, il tradizionale Sidro e il Perry (sidro di pere). 



         

      Prima Lager: German Wheat Pilsner!

      Ed ecco qui la mia ricetta della mia prima lager! Wheat pilsner perche' viene utilizzato il malto di frumento che non dovrebbe esserci in una pils ma che viene utilizzato per dare alla birra un ottima schiuma corposa.

       

      Ricetta per 20,0 litri

       

      efficienza  63%,
      bollitura 60 min.
      OG 1,042;
      FG 1,005
      IBU: 26,4;
      EBC: 13;

      Malti:

       

        3500 gr Pilsner (2 Row) Ger, 1,032;
        1500 gr Wheat Malt,             1,032;
        50 gr Cristal,                        1,016;

      Luppoli e altro:

       

        10 gr Perle, 8,9 %a.a., 60 min;
        10 gr Perle, 8,9 %a.a., 30 min;
        10 gr Perle, 8,9 %a.a., 15 min;
        15 gr Hallertauer Hersbrucker, 4,0 %a.a., 5 min;


      Lieviti e fermentazione:

       

      11,5g di Saflager S23 della fermentis preparato con uno starter il giorno prima.
      Inoculo a 15 gradi,
      prima fermentazione a 10 gradi per 10 giorni,
      travaso, diacetyl rest a 15 gradi per 36 ore
      lagherizzazzione per 3 settimane a 2 gradi circa.

      Mash design 

       



       mash in               20 minuti a 54 gradi
       protein rest         20 minuti 52 gradi
       alfa amilasi rest   25 minuti 63 gradi
       beta amilasi rest  20 minuti 68 gradi fino a fine conversione
       mash out            15 minuti 78 gradi

      Note:

       

      Imbottigliata con una FG di 1,005 la birra finale presenta un bel colore giallo paglierino tendente all'ambrato con una bella schiuma bianca, non troppo persistente. Al naso si sente subito un buon aroma di luppolo e pure in bocca si presenta leggermente luppolata, con un leggero retrogusto di malto d'orzo e di frumento che ricorda leggermente una weizen. Molto beverina e dissetante. La birra, a detta mia, non è abbastanza corposa e il lievito usato (SafLager 23) secondo me lascia troppi aromi fruttati che non appartengono propriamente al suo stile. Col senno di poi eviterei cosi tanto frumento e proverei a cambiare lievito.





      Lagerizzazione e utilizzo dei lieviti lager.

      L'inverno sta arrivando! E non c'e' niente di meglio che inaugurare questo bel clima con il provare a fare una bella lager!  Necessario a questo scopo è trovare il modo di tenere basse le temperaure di fermentazione necessarie per far lavorare il lievito nel suo range ottimale di temperatura. Una cantina fredda, l'immersione in acqua con il ghiaccio, lasciarlo al coperto all'esterno, molti sono i metodi usato per lo scopo ma la cosa migliore è riuscire a recuperare un  frigo vecchio da utilizzare come camera di fermentazione - lagerizzatore. L'ideale, poi, è poterlo controllare in temperatura dotandolo di un adeguato termoregolatore. Ma questa è un altra storia; se vi interessa, qui il mio progetto.

      I lieviti lager, diversi da quelli delle ale, lavorano a diverse temperature e sono in grado di dar vita a stili e birre completamente diverse tra loro. Questo perchè posseggono informazioni genetiche differenti tali che ognuno produce differenti composti aromatici, proteici e alcoolici a temperature diverse. Il lievito lager, infatti, lavorando a temperature basse (8-10 gradi circa) produce, durante la fermentazione, alcuni composti sulfurei (che odorano di uova marcie) che con il tempo si attenuano notevolmente; inoltre produce in gran quantità diacetile, un composto aromatico con il caratteristico odore-sapore di burro, vegetale cotto e butterscotch.

      Ovviamente alcuni profili aromatici sono da evitare, perciò è necessario che il lievito ri-metabolizzi queste sostanze in modo da poterle eliminare dalla birra. Nel caso del diacetile lo si ottiene con la famosa pausa diacetile (o dyacetil rest), in altri casi è necessario permettere alla birra di maturare adeguatamente nel fermentatore, in altri casi ancora di sostanze estremamente volatili (come alcuni composti solfurei) è necessario semplicemente innalzare la temperatura per 24-48 ore verso fine maturazione (a 20 gradi circa per lager e 25 per le ale) per ottenere un prodotto decisamente più pulito senza intaccare la fermentazione oramai già avvenuta.


      Procedura



      Ma veniamo a come fare una lager, o meglio, che procedura utilizzo io per farla:
      1. inoculo del lievito attorno ai 20 gradi;
      2. fase 1: 10 giorni nel primo fermentatore a 10 gradi circa;
      3. travaso e diacetyl rest: 15 gradi per 24-48 ore circa per rimuovere il diacetile;
      4. fase 2: lagerizzazzione nel fermentatore a 3-5 gradi circa per 3 sett - 1 mese;
      5. travaso e imbottigliamento con priming;
      6. Condizionamento delle bottiglie a 10-15 gradi circa per 2-3 settimane
      Alcuni preferiscono , per questioni di tempo-spazio, lagerizzare in bottiglia; altri per questioni di maturazione e limpidezza preferiscono il fermentatore. In entrambe i casi si sono ottenuti risultati apprezzabili. Per chi volesse farlo in bottiglia consiglierei, dopo il punto 3 la seguente procedura:

          4. fase 2:  fermentazione a 10 gradi circa fino alla sua conclusione
          5. travaso, imbottigliamento e priming
          6. condizionameto delle bottiglie a 10 gradi circa per 2 settimane
          7. lagerizzare in bottiglia 1 mese circa a 2 gradi

       Consiglio sempre di controllare l' og a distanza di 2-3 giorni e nel caso rimanga costante, di imbottigliare! Importante per le lager è inoculare una quantita' di lievito almeno doppia (o preparare uno starter bello corposo) per evitare che si addormenti durante la fase di lagerizzazzione. Se si vuole protrarre la fase di lagherizzazione nel fermentatore a lungo è necessario inoculare dell'altro lievito. Se ci sia accorge che la quantità di lievito inoculata è inferiore a quella prevista (underpitching) un alternativa possibile è innalzare la temperatura di qualche grado (attorno ai 15) durante la fase iniziale di adattamento e crescita (che dura 24-48 ore dall'inoculo). Questo fa si che le cellule si moltiplichino di più e contribuisce in parte minima a creare off-flavors in quanto il lievito inizia a produrre aromi e sapori tipici della birra nel momento in cui inizia a metabolizzare gli zuccheri (quando si vede la schiuma); a quel punto è consigliato farlo lavorare nel suo range standard ti temperatura (attorno ai 10 gradi).



      Fonti: Yeast: a pratica guide of beer fermentation


      Creare le proprie etichette

      Ecco qui un piccolo tutorial su come ho fatto io a creare le mie etichette per le mie birre! Basta avere un po'
      di dimestichezza con programmi come photoshop o illustrator (e perchè no, anche paint) e si ottiene una buona etichetta con il minimo sforzo.

      Io sono partito dal fatto che volevo un immagine originale, che contrastinguesse con un simbolo le mie birre, una cosa semplice con cui poter creare una serie di etichette senza perderci troppo la testa. Sono partito quindi da un immagine che avevo sul muro di casa mia: una specie di uccello (probabilmente un cigno o anche un gabbiano o un aquila..mah). Ecco l' immagine:





      Invece che partire da un disegno complesso si può benissimo creare il proprio simbolo con qualcosa di più semplice disegnandolo con paint o con qualsiasi altro programma di immagini.

      Da qui, poi, ho utilizzato illustrator per tracciare i contorni e le linee dell'uccello e ho importato il tracciato in photoshop. Si può inserire il proprio simbolo all'interno di una figura semplice come un quadrato, un cerchio, un ellisse..Nell'etichetta qua sotto ho utilizzato una semplice figura di photoshop (rettangolo con i bordi arrotondati) e ho utilizzato lo strumento testo per scrivere titolo e descrizione.


      Per rendere l'immagine più complessa e intrigante si può caratterizzare l'interno dell'etichetta con altre immagini importate dal web. Come nel caso dell'etichetta weizen qui sotto: non ho fatto altro che importare su photoshop la cornice ,trovata su google immagini, al di sopra della scritta 'Birra Weizen' e incollarla nella mia etichetta. Nel caso invece della birra alle castagne ho fatto un procedimento simile solo che ho utilizzato una foto di marroni.





















      Nel caso invece dell'etichetta di questa america pale ale ho utilizzato un ellisse in modo da circondare quasi totalmente la bottiglia e, per renderla un pò più attraente, ho inserito una linea grigia sotto la scritta. Infine ho stilizzato la scritta American Pale Ale in modo che risultasse come in una lente all'interno dell'ellisse.
      Se non ci si accontenta dello sfondo bianco si può pensare di utilizzare una qualsiasi delle texture che mette a disposizione photoshop per gli sfondi delle nostre immagini con 2 semplici clik. Nel caso di questa helles ho voluto ricercare una trama per lo sfondo che richiamasse l'idea di birra casereccia-fatta in casa. Infatti ricorda molto le etichette che si trovano sulle marmellate autoprodotte. Si può sempre optare per un semplice sfondo colorato come nel caso di questa Oatmeal stout in cui ho invertito i colori (sfondo nero e scritte bianche) per richiamare lo stile della birra già sull'etichetta.





      Infine, grazie a illustrator, si possono creare delle forme più complesse come quella qui sotto in cui ho voluto ricreare una sorta di forma di scudo per un altra produzione della mia birra weizen.



      Incollare le etichette


      Essenziale, a mio parere, è il fatto di poter levare via l'etichetta in maniera molto semplice senza dover perdersi a grattarle e a immergerle in acqua calda. A mia insaputa nulla è piu' economico e funziona meglio del latte intero! Basta semplicemente spalmarlo nel retro dell'etichetta e poi farla aderire nel lato della bottiglia. Appena asciugato funge da ottimo adesivo infatti le etichette risultano ben incollate e facili da rimuovere (basta immergerle in acqua e si levano via dopo un po' quasi da sole)

      Consiglio di non utilizzare carta troppo fine (io ho sempre usato quella della stampante per dire) o troppo latte senno' potreste avere delle macchie di inchiostro che traspirano sull' etichetta o potrebbero staccarsi pezzi di carta.

      Mi sono sempre trovato bene con questo metodo di incollaggio, pero' bisogna stare attenti a evitare troppa condensazione sulla bottiglia che potrebbe far cedere l'etichetta



      .




       

      2a birra All grain: di nuovo una weizen!

      E' finito finalmente il periodo di caldo torrido estivo!! Temperature attorno ai 22 gradi! Periodo perfetto per birrificare! E dato il successo della precedente cotta ho voluto rifare una cotta simile: una bella weizen dissetante! La ricetta rimane praticamente invariata se non per l'utilizzo di un luppolo diverso.






      Rispetto alla precedente:



      OG: 1,054
      FG: 1,009

      Luppoli e altro:

       

        14 gr Perle, 8,9 %a.a., 60 min;








      Osservazioni:

      Questa ricetta è la migliore riuscitami fino ad ora! Una birra con un ottimo corpo, e degli aromi eccezzionali che ricordano il pane appena sfornato e la banana! Una schiuma cremosa e persistente e un gusto pieno di malto e frumento che si conclude con una punta acidula di acido citrico che la rende molto apprezzabile e dissetante! A presto qualche foto!

      Aceto di mele dal sidro!

      Per chi avesse fatto il sidro ma non fosse rimasto particolarmente soddisfatto, è ancora possibile recuperare il tutto creando del buonissimo aceto di mele!!

      Generalmente l'aceto di mele (o di qualsivoglia frutto o verdura) si ottiene dal mosto fermentato, aggiungendo batteri del genere Acetobacter, presenti anche nell’intestino umano, che lo trasformano in aceto. Siccome questi batteri sono presenti pure nell' aria e nei prodotti zuccherini (fiori, frutti, ecc..), per infettarlo, e' sufficiente lasciare il contenitore del mosto aperto. Essi infatti necessitano principalmente di ossigeno. Si vedra' piano piano nella superficie formarsi una patina filamentosa che ricoprira' il mosto e lo proteggera come una sottile coperta.

      I tempi di azione sono generalmente lunghi, giusto quello che basta per trasformare l'etanolo in acido acetico. Per mia esperienza personale ho lasciato il sidro li, un mese circa!





      Quello che è risultato è stato un ottimo aceto di mele! non eccessivamente acido ma leggermente profumato e un po' piu' saporito dell' aceto normale di vino con un retrogusto che ricorda la mela verde.

      risultato garantito!
      acetobacter aceto infezione birra sidro fare
      acetobacter in azione


      Prima birra all grain: weizen

      Ed ecco qui la mia prima ricetta di birra All grani! Di nuovo una weizen!

      Ricetta (22 litri):

       

        efficienza  60%,
        bollitura 60 min.
        OG prevista 1,046;
        FG prevista 1,009
        IBU: 14,9;
        EBC: 12;

      Malti:

       

        3700 gr Wheat Malt,              1,032;
        2700 gr German 2-row Pils,   1,032;

      Luppoli e altro:

       

        35 gr Hallertauer Hersbrucker, 4,0 % a.a., 60 min;


      Lieviti e fermentazione:

       

        Lievito secco Safbrew WB-06 - g 11,5. La birra ha fermentato per  2 settimane (1 per ogni contenitore) a una temperatura di circa 20 gradi.

      Mash design:



       acid rest             10 minuti 32 gradi
       protein rest         15 minuti 54 gradi
       alfa amilasi rest   20 minuti 63 gradi
       beta amilasi rest  40 minuti 68 gradi
       mash out            10 minuti 78 gradi

       

      Osservazioni:

       

      Nonostante l'Og risultata un po' bassa ne è risultata una birra abbastanza equilibrata, con una bella schiuma e un odore da panificazione e banana eccezzionale. Unico difetto era l'acidita' forse un po' eccessiva. Nonostante fosse la prima birra ero estremamente soddisfatto del risultato a indicare il fatto che certe birre le si puo' solo con certi procedimenti: l' all grain!

      Raffreddamento e whirpool

      Raffreddamento mosto


      A fine bollitura viene utilizzata una spira di rame (pure quella prestatami) realizzata facendo arrotolare un tubo di rame attorno a una pentola. Essa viene inserita nel mosto 15 minuti prima della fine della bollitura per essere sterilizzata. Nella fase di raffreddamento viene attaccata con tubi di plastica in ingresso, alla pompa del giardino (o al lavello), e in uscita allo scarico del lavandino. Per diminuire il tempo di raffreddamento mescolo il mosto metre la spira è immersa. Si ottiene cosi un mosto a una temperatura di 25 gradi circa, in grossomodo 15 minuti! Essenziale questo per evitare infezioni di lieviti selvaggi presenti nell' aria.

      Spira in rame per raffreddare in casa. Copper coil cooling
      Mash tun birra





       

       

       

       

       

       

       

       

       

       

      Whirpool a freddo

       

      Serve essenzialmete a rimuovere gran parte dei sedimenti presenti a fine bollitura come proteine coaugulate e luppoli in fiore o in pellets. Gran parte dei luppoli in fiore li rimuovo prima di raffreddare con il colino e dopo aver abbassato la temperatura eseguo un wirpool a freddo: agito il mosto per circa 2 minuti per generare un vortice, poi chiudo il coperchio e aspetto altri 2 minuti che tutto si depositi. Una volta finito di travasare si nota una piccola montagnola al centro della pentola segno che il whirpool è andato a buon fine. Compattattare gli scarti permette di avere piu' birra nel fermentatore. 




      Mash tun: ammostamento e bollitura

      Mashing e bollitura

      Mash tun termometro. termometer
      Per quanto riguarda il mash tun e la bollitura, utilizzo la stessa pentola di acciaio inox (imprestatami da un amico homebrewer) da 33 litri con coperchio. Per il procedimento di mashing, faccio bollire le trebbie (con i vari step di temperatura) nella pentola fino al momento in cui devono essere filtrate. A quel punto trasferisco le trebbie e il mosto caldi nel Lauter Tun per procedere al filtraggio. La pentola, a questo punto vuota, viene risciacquata con un po' di acqua di sparge (80 gradi) per togliere via gli ultimi residui di mosto e grani. In questo modo il mosto in uscita dal filtro viene quindi rimesso sulla stessa pentola ma completamente pulita! E' un metodo un po' scomodo ma permette di risparmiare sull' utilizzo di un altra pentola per la bollitura.
      La birra filtrata dalle trebbie viene infine portata a bollire assieme agli altri ingredienti.






      Lauter tun: filtro zapap coinbentato

      filtro zapap forato. filter built holes  Ed ecco qui la realizzazione del filtro zapap con 2 secchi di plastica alimentare di cui, quello interno, bucato sul fondo.Quest’ultimo funge appunto da filtro: separa le trebbie dal mosto. Importante per questo filtro sono il numero dei buchi e il loro diametro! Infatti (sperimentato a mie spese) buchi troppo piccoli o troppo pochi rendono il filtraggio troppo lento e c’e’ il rischio che il filtro si intasi! (guarda le note sull’utilizzo del filtro da basso). A me è capitato proprio di dover allargare i buchi (da 2.5 mm a 3mm) proprio perche’ il filtro si intasava. Per la realizzazione dei buchi ho utilizzato un semplice trapano con una punta da 3 mm da muro e tanto olio di gomito!



      L'altro secchio che lo contiene è stato 'isolato termicamente'(*) utilizzando uno strato di gomma piuma (3 cm) e un tappeto di velcro! di quelli che si usano per la ginnastica per intersi! il tutto unito internamente con un po' di vinavil e esternamente con spago e del nastro adesivo. Ho dotato poi il secchio di un rubinetto da 1/2 pollice imbullonato dall' interno per lo scolo del mosto durante il filtraggio. Utilizzo questo secchio pure per imbottigliare mettendo le bottiglie direttamente sotto la bocca del rubinetto.

      (*) Il secchio coinbentato è stato testato con acqua a temperatura di 60 gradi e si è visto che in un ora e mezza ha perso all'incirca 6 gradi.


      Note sull’utilizzo del zapap:
      Per poter utilizzare al meglio il filtro zapap e per evitare che si intasi ecco qui qualche consiglio utile:
      • evitare innanzitutto di produrre troppe farine nella macinatura (e questo vale per qualsiasi filtro usiate);
      •  durante il fly sparging avere sempre un 2,5 centimetri di mosto sopra le trebbie per garantire piu' fluidita' al mosto e evitare che si compatti;
      •  regolare bene il flusso del mosto in modo che non si compatti: (una giusta quantita' sarebbe all'incirca un litro al minuto);
      •  avere sempre un po' di spazio tra falso fondo e fondo dell'altro secchio;
      •  il mash out per 10-15 minuti a 78 gradi fa si che il mosto si fluidichi di piu;