Costruzione agitatore per mosto con motorino spremiagrumi

Siccome non piace a nessuno buttare via le cose, ho colto l' occasione di reciclare il motorino di un vecchio spremiagrumi per costruire un agitatore per il mosto! La forza del motorino non è da sottovalutare in quanto fa girare la punta per spremere l'arancia resistento al peso che ci applichiamo sopra. Al suo interno il meccanismo è molto semplice, ma fidatevi..non è proprio possibile cercare di fermare la girata stringendolo forte con la mano!!..e da qui..l'idea per un agitatore!

 La testa ha iniziato a lavorare. Cio' di cui avevo bisogno era: un asta in acciaio inox, un trapano e infine, tanto per rimanere nel tema del riciclo, un paio di pinze in inox per insalta che avevo a casa, da usare come pale! Ho quindi segato all' altezza giusta la barra, fatto un foro nella parte superiore, messo un chiodo per fissarla sulla punta dello spremiagrumi, fatto un altro paio di fori nella parte inferiore e fissato le pale con un paio di bulloni in inox. Finito questo, sono passato a qualche test fisico e con mio grande stupore...funzionava perfettamente!!

 Ho fatto qualche piccolo aggiustamento perche' il motorino tendeva ad alzarsi e le ruote dentate non combaciavano (risolto con un paio di viti). Infine ho richusio la parte superiore con un vasetto di plastica con sopra una ventola da pc da 12v (per non farlo surriscaldare).









Autocostruzione spillatore per fustini 5 litri in acciaio (keg)


Ed eccomi qui con in mente un bel progetto per realizzare un sistema di spillatura per la birra utilizzando i mini keg da 5l e utilizzando bombole da 500g di co2 alimentare.


Ispirato dai forum di oltremanica ho realizzato la spina che collega la bombola con il keg e il keg con il rubinetto di spillatura. E' molto semplice da realizzare, e tutti i componenti li potete trovare al Leroy merlen. Ecco qui quello che serve:


  • tee ottone cromato 3/8 FFF
  • 2 nipples ottone cromato 3/8 1/2 pollice M/M
  • 1 nipples ottone cromato 3/8 1/2 pollice M/F(*)
  • 2 portagomma ottone cromato per liquidi 1/2 pollice F(**)
  • 1 portagomma per gas 1/2 pollice M (*)
  • cannuccia per water in rame cromato diametro 8mm
  • rondella teflon da 12mm per sigillare la cannuccia
  • nastro teflon per sigillare tutte le filettature
(*) volendo si puo' pensare di prendere un unico portagomma maschio da 3/8"
(**) bisogna assicurarsi che il portagomma che si inserisce nel keg abbia il diametro sufficientemente grande per poter farci passare la cannuccia da water.

struttura cannuccia


Il pezzo forte di questo impianto è la cannuccia da water la quale possiede la parte finale che si allarga a formare un disco e che calza perfettamente sul raccordo sottostante (il nipples). La parte superiore, assieme alla rondella in teflon, viene stretta dal portagomma femmina che rende il tutto perfettamente ermetico (testato sott'acqua, sotto pressione). Infine, essendo la cannuccia lunga 50 cm, va tagliata per essere adattata al mini keg da 5l. Rispetto alla figura qua a fianco ho rimosso la rondella in acciaio (quella gialla, in ottone) e ho lasciato solo il gommino perche' cosi' aveva della piccole perdite.



La struttura che ospita il keg e la bombola puo' essere una ghiacciaia opportunamente modificata, un box di legno (come quello realizzato da me) o il classico frigorifero a pozzetto (kegerator) a cui pero' si dovra' forare la parete per l'inserimento del rubinetto.
Svantaggio di utilizzare le prime 2 opzioni è che, per poter mantenere la birra fredda, bisogna utilizzare del ghiaccio (o un qualsiasi sistema refrigerante). Dall'altra parte offrono pero' il vantaggio della traspotabilita'.


Per la realizzazione del resto dell' impianto di spillatura, vi dovete infine procurare:

dettaglio attacco 5/8
  • rubinetto per la spillatura 5/8 (preso usato)
  • raccordo per il rubinetto da 5/8(ordinato su mr.malt)
  • i mini keg da 5l, senza rubinetto e con tappo (su canevari birra - spedizione gratuita)
  • riduttore di pressione - manometro - passo M11x1 per bombole usa e getta alimentari (trovato usato)
  • bombola usa e getta alimentare da 500 ml (ebay)
  • tubi cristal da 10mm (Leroy)
  • fascette stringitubi (Leroy)
  • portagocce (rubato da una vecchia macchina del caffe')


fustino con il gommino
Una volta preso il tutto basta solo assemblarlo e il gioco è fatto! Come si nota dalle foto in basso è essenziale che ci sia il tappo di gomma del fustino perche' il sistema cannuccia-fustino sia ermetico.


Per quanto riguarda le bombole da 500g usa e getta bisogna stare attenti perche' quelle contenenti anidride carbonica non alimentare, hanno una filettatura diversa (M1x10)!! e quindi necessitano di un manometro diverso.

Pure le bombolette da 14/16 grammi (per impianti come biermaxx,..) si dividono in non alimentari/alimentari in base alla presenza della filettatura o meno.

Per chi fosse un amante della spillatura a pompa tipo inglese puo' sempre attaccarcene una al posto di quella di co2 con tutti i vantaggi e svantaggi che comportano questo tipo di spillatura (ossigenazione,..)


Dossier Fotografico




panoramica impianto


















dettaglio inserimento cannuccia


















inserimento ermetico cannuccia


Coinbentare la pentola

coinbentatura pentola sparge
Finalmente ho deciso di coinbentare la pentola di mash e di sparge! La coinbentazione è una operazione fondamentale per una buona riuscita di una cotta. Essa consiste nell'avvolgere pentola di mash/sparge con materiali appositi ,detti appunto coinbentanti, i quali permettono di non disperdere la temperatura del mosto/acqua calda all'esterno. Questo permette di avere un maggior risparmio di energia (evitando di accendere spegnere il fuoco continuamente) e una miglior tenuta di temperatura durante la fase di mashing garantendo quindi un maggior controllo sull' intero processo.

Esistono una gran varieta' di materiali coinbentanti e bisogna saper orientarsi in maniera corretta per evitare che la vostra pentola si trasformi in una palla di fuoco incendiaria nel vostro fornello di casa. Cosa che non vi auguro proprio. Ecco quindi che riporto la mia esperienza al riguardo, nella speranza possa servire a qualcuno.


Lana di vetro

 

Inizialmenteho adottato per la pentola di mash e sparge la coinbentatura con lana di vetro e alluminio.

coinbentatura pentola mash
Attenti a come maneggiate la lana di vetro che è leggermente urticante. Il vero problema di questo materiale coinbentante è che rilascia delle microfibre di vetro che, con il calore del fornello, possono anche volatilizzarsi. Essenziale è quindi ricopripre in maniera ermetica con lo scotch di alluminio tutto il materiale coinbentante per evitare pure che le fiamme tocchino il materiale coinbentate.

Per quanto riguarda la mia esperienza sono stato costretto a rimuoverlo dalla pentola di mash in quanto si erano formate delle infiltrazioni di mosto all'interno, si era incrostato e mentre scaldavo emanava un forte odore da bruciato. Per la pentola di sparge lo tengo ancora e funziona benissimo.Tiene molto bene la temperatura.


Velcro - coperte


coinbebtatura lauter/mash tun




Pure il velcro (materassini da palestra per intenderci) è un materiale adatto per la coinbentatura ma è anche un materiale altamente infiammabile! Puo' essere quindi utilizzato ,per esempio, per coinbentare il lauter/mash tun senza avere riscaldamento diretto con la fiamma.

C'e' pure chi utilizza coperte riscaldandi o delle piu' rozze coperte da materasso da avvolgere alla pentola-mash tun. Metodo molto economico, reperibile, ma che funziona.










Legno - Sughero

 

coinbentatura nuova pentola mash



Con il sughero mi sono trovato molto bene in quanto è un materiale compatto e funzionale. Si adatta perfettamente ai bordi della pentola e, con una bella girata di nastro di alluminio, costituisce un ottimo materiale coinbentante. C'e' chi al posto del sughero utilizza fasci di legni (da avvolgere tipo botte per intenderci) ma per me risulterebbe un po' piu' complicato montarli. Volendo puo' essere anche fatta una coinbentatura rimovibile. Per ora non sono ancora riuscito a provare il sughero su fuoco diretto ma posso dire che tiene bene la temperatura.















Luppolo Selvatico: questo sconosciuto!

Un giorno come un altro, passeggiando per le strade del trentino (e dintorni) in cerca di un bel bosco per andare a funghi, mi sono imbattuto in qualcosa di molto famigliare! Una pianta di luppolo selvatico!! E guardandomi intorno, subito mi sono accorto che non ero solo! In ogni angolo, su ogni albero, sui tralicci della luce, nella riva dei fossi..da ogni parte: ero circondato!!!



Esistono molte varieta' di luppolo selvatico e quella classica presenta uno spiccato aroma da aglio, sicuramente non idoneo per birrificare. Ne avevamo trovati che sapevano quell'odore, ma questo in particolare non ce l'aveva! Sono stato subito rapito dalla smania del birraiolo e, assieme a mio fratello, ne abbiamo raccolto 3 sacchi pieni! (e pure un rizoma!) Non contento dell'esiguo raccolto di luppolo derivato dalle coltivazione in casa, su vaso, volevo rifarmi su madre natura.





La cosa piu' faticosa è stata quella di rimuovere tutti i coni dalle piante in quanto sopraffatto da un odore resinoso e erbaceo molto pesante! Li ho messi a seccare per una settimana a 20 gradi circa e quando hanno acquisito una consistenza cartacea li ho imbustati; totale: 500g di luppolo secco selvatico!






Caratteristiche


Il luppolo seccato presenta da subito un aroma paglierino di erba secca, fieno e gli aromi tipici della luppolina: resina, leggermente speziata, delicata, floreale e nulla di particolarmente sgradevole.

Prima di utilizzarlo per la birra ho fatto un esperimento facendo un liquore di luppolo in modo da identificare meglio gli aromi. Ho messo in infusione 70g di luppolo secco in 750ml di alcool puro e 200 grammi di zucchero per 10 giorni sotto il sole. Il risultato è stato abbastanza deludente: un aroma decisamente troppo erbaceo, da clorofilla, e paglierino derivato probabilmente dal fatto di aver messo in infusione troppi coni e dall'alcool puro che  ha diluito, oltre che le resine, un sacco di altri composti tra cui la clorofilla, snaturando di per se l'esperimento. Proverò prossimamente a fare un thè di luppolo e a postare i risultati.

 Per il suo utilizzo nella birra lo userei in maniera molto parsimoniosa. Alcuni filtrano la birra in steli di paglia apposta per ricercare aromi simili, perciò potrebbe essere utilizzato a fine bollitura o in dry hop per conferire alla birra lo stesso retrogusto erbaceo e paglierino. C'e' chi lo ha utilizzato nelle proprie birre con risultati molto soddisfacenti e c'è anche chi lo ha usato, come il birrificio di Meni, per creare delle grandi birre speciali (vedi qui).